Il futuro ha un seme antico

Autore: Marcella Danon

Il futuro ha un seme antico Quanto più le radici di un albero affondano in profondità nel terreno tanto più in alto potranno elevarsi le sue fronde, in sicurezza. Questa è la metafora che ci deve accompagnare nella progettazione della nostra evoluzione come civiltà e come specie sulla Terra.

“Non possiamo pensare alla sopravvivenza e al futuro dell’essere umano senza prendere in considerazione quello dell’intero pianeta”, insegna l’Ecopsicologia, “la capacità di disegnare e realizzare futuri sostenibili è strettamente connessa all’acquisizione di una più ampia, concreta conoscenza di base su chi siamo, da dove veniamo e come il nostro operato impatta sull’ecosistema”.

Quando ci saremo riconnessi alle nostre radici – e questo vale sia per l’umanità intera come specie, che per la qualità dell’esistenza di ogni singolo individuo – allora potremo ergerci verso l’alto, alla scoperta e invenzione di nuovi possibili futuri, per noi e per la vita in evoluzione di cui siamo un’avanguardia a nome del bioma intero, del pianeta di cui siamo parte, non più solo per noi.

Solo un albero con radici profonde può innalzarsi verso il cielo.

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