Affrontare il cambiamento utilizzando il coaching

Autore: Giuliana Rubano

Affrontare il cambiamento utilizzando il coaching Durante il primo colloquio di coaching il cliente lamenta della situazione che vive, esprimendo una profonda sofferenza rifiutando in toto quello che sta vivendo e che riguarda sia la vita privata che quella professionale.
Alla sua sofferenza non corrisponde un’alternativa possibile da percorrere. Spesso le persone vorrebbero un lavoro più appagante per cui vorrebbero cambiare ma non dicono quale lavoro vorrebbero fare. Altre volte vorrebbero avere una relazione affettiva felice, ma non sanno cosa li renderebbe più felici.

Alcuni clienti pensano di essere sbagliati al punto da voler sopprimere alcune parti di loro proprio perché credono che in questo modo possono stare meglio e di conseguenza cambiare.
Questo avviene perché non sanno di essere uniche e che la loro unicità ha dentro delle potenzialità inesplorate.

Quando lavoriamo utilizzando il coaching è importante focalizzarsi sul come “costruire” il processo di cambiamento che nel percorso di coaching è sinonimo di sviluppo delle potenzialità, prendersi cura di se stessi pensando a cosa ci gratifica di più, tendere all’autorealizzazione In tutti questi casi il coach può utilizzare “il doppio canale”.

Il primo riguarda il tema del miglioramento il secondo il tema del cambiamento. Poiché non è chiaro l’obiettivo da raggiungere, si comincia dal “migliorare la situazione attuale” per esempio migliorare la relazione con il partner, migliorare il lavoro attuale, trovare intanto un lavoro per necessità. Ogni sessione di coaching dovrà terminare con azioni e obiettivi di miglioramento della situazione attuale per esempio organizzare una serata a tema con il partner, invio di un preciso numero di curriculum.

Mentre si avvia questo lavoro, il coach ha la possibilità di:
1) analizzare le potenzialità delle persone;
2) chiarificare i valori;
3) scoprire, elaborare, individuare eventuali altri desideri. Il miglioramento della situazione attuale, la maggior autoefficacia che si ricava, le prime sperimentazioni di una vita attiva generano nel cliente una maggiore fiducia in se stesso.

La maggiore fiducia si combina con un lavoro di esplorazione che procede parallelo e può cambiare il senso del futuro nel cliente.

Possiamo avere tre tipi di senso del futuro: il futuro come minaccia (che ritroviamo con maggiore frequenza), il futuro come promessa; il futuro come desiderio che rappresenta il nostro obiettivo metodologico.

Trasformare il futuro da minaccia a desiderio, significa vedere il futuro come dipendente in gran parte dai desideri, azioni e progetti del nostro cliente.

Una volta che il cliente sente questo futuro come suo i suoi obiettivi si faranno sempre più chiari, a quel punto si può passare alla seconda fase, che è quella del cambiamento la quale implicherà un cambio nei contesti o nelle relazioni. Mentre il miglioramento sviluppa un maggiore adattamento e riforma i contesti, il cambiamento presuppone l’introduzione di nuovi contesti e nuove relazioni.

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