Tollerare le emozioni ambivalenti

Autore: Liliana Lamanna

Tollerare le emozioni ambivalenti Spesso le persone ansiose non sono in grado di tollerare l'incertezza - che viene assimilata a irresponsabilità e ad esiti negativi - e, per gestirla, si servono del rimuginio o della ruminazione.
 
Dugas, Ladouceur  e  colleghi  hanno  proposto  un  trattamento  per  l'ansia generalizzata che si basa appunto sull'aumento della tolleranza dell'incertezza, dato che l'intolleranza della stessa determina una valutazione controproducente dei pensieri negativi intrusivi e innesca il processo di rimuginio.
 
Anche provare emozioni "miste"- o ambivalenti -  attiva stati di incertezza.
 
Tutte le persone sperimentano emozioni conflittuali in merito a sé, agli altri o agli eventi; dato però che alcuni pazienti esigono di sapere "cosa provano veramente", l'ambivalenza determina in loro ansia e confusione.
 
In realtà è abbastanza raro che le emozioni si presentino in forma "pura" ("Quella persona mi piace davvero", oppure " Non la sopporto!"), perchè gli esseri umani e gli eventi sono complessi e mutevoli: immaginare che esista sempre una sorta di "coerenza" è ben distante dalla realtà.
 
Tollerare l'ambivalenza, l'ambiguità e l'incertezza potrebbe determinare alcuni vantaggi. Accettando la propria ambivalenza, la persona diviene capace di discriminare  le  emozioni,  considerandole  dialetticamente (bilanciate  e  in conflitto).
 
Egli comprende come esse siano complesse perchè rispecchiano la natura umana, la quale è bel lungi dall'essere unitaria.


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