Le radici psicologiche del mal di schiena

Autore: Maria Rita D'Onofrio

Le radici psicologiche del mal di schiena Abbiamo davanti agli occhi i peccati degli altri uomini, ma i nostri li portiamo sulla schiena. (Lucio Anneo Seneca)
 
Il dolore non sparisce, anche dopo fisioterapie o farmaci? In questo articolo ti spiego quanto il mal di schiena che ti costringe sempre di più a limitare la tua vita abbia a che fare con la mente, e quanto questa sia una buona notizia.
 
Il dolore lombare, il dolore cervicale, le lombosciatalgie sono disagi molto diffusi, e incidono negativamente sul nostro stile di vita, limitando pesantemente la nostra vita sociale e lavorativa.
In molti casi dietro il mal di schiena si nascondono ansia, tensioni muscolari, respiro corto, in un circolo vizioso sempre più stingente che coinvolge la Persona nella sua interezza, con le sue emozioni, sensazioni, pensieri e comportamenti.
 
Ma le abbiamo davvero “provate tutte”? Abbiamo esplorato le componenti psicologiche del nostro problema?
 
Il dolore alla schiena si accompagna ad alcuni elementi ricorrenti:
- respiro superficiale, non diaframmatico
- tensione muscolare diffusa
- postura non equilibrata
- stile di vita stressante
- ansia
- umore depresso
 
Tutti questi fattori hanno strettamente a che fare con la nostra mente e con le nostre emozioni.
 
Il corretto utilizzo del diaframma è fondamentale perché questo grosso muscolo si inserisce posteriormente sulle vertebre dorsali, e mantiene la colonna vertebrale sempre in movimento. Quando – a causa del’ansia, di un dolore, dello stress – il nostro respiro è superficiale, il diaframma è bloccato e le vertebre, di conseguenza, non si muovono. Se le vertebre non si muovono si interrompono i processi biologici che ne garantiscono la corretta funzionalità, e insorgono i dolori.
 
Allora c’è ancora qualcosa da fare!
 
Cosa?
Bisogna interrompere i circoli viziosi mente-corpo che mantengono il dolore.
 
Come?
Attraverso l’azione sinergica di:
- una tecnica di rilassamento, come il Rilassamento Muscolare Progressivo di E.Jacobson, per ridurre le tensioni muscolari e gli stati d’ansia
- un training di respirazione, per imparare a respirare col diaframma
​- movimento “intelligente”, come quello del Gyrotonic, per allenare non solo la muscolatura esterna ma anche la muscolatura profonda rendendola elastica, lunga e flessibile, e per attivare i processi biologici, psichici, funzionali ed energetici alla base della nostra salute e del nostro benessere.


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