La psicoterapia costa troppo!

Autore: Maria Rita D'Onofrio

La psicoterapia costa troppo! Nella vita ci sono cose ben più importanti del denaro. Il guaio è che ci vogliono i soldi per comprarle! (Groucho Marx)

Molte persone scartano l’idea di rivolgersi ad uno psicologo o ad uno psicoterapeuta perché ritengono che il prezzo sia troppo alto. 

Ho notato che di solito si tende a replicare a questo pregiudizio semplicemente ricordando che i professionisti applicano prezzi differenti, e magari illustrando le varie possibilità offerte dal Sistema Sanitario Nazionale.

Io vorrei invece soffermarmi sul cuore della questione: cosa fa dire a una persona che il prezzo di qualcosa – un servizio, una prestazione, un oggetto – è troppo alto? E perché, in particolare, si tende a percepire la psicoterapia come troppo costosa? 

Il denaro riveste significati molto profondi, che vanno ben al di là del valore di scambio che hanno i soldi. Lo dimostra il senso di pudore che le persone hanno quando ne parlano, o l’imbarazzo nell’affrontare questo aspetto ogni volta che le circostanze lo richiedono, quasi che toccare l’argomento possa offendere o risultare volgare. Sigmund Freud, ai suoi tempi, paragonava il riserbo relativo al denaro al riserbo relativo alle questioni sessuali. E se proprio vogliamo scomodare Freud, possiamo anche dire che il padre della psicanalisi considerava il denaro come il sostituto simbolico, da adulti, delle feci del bambino, e ritrovava questa connessione sia nei pazienti che nelle culture.

Tante patologie psichiche ci confermano che il denaro ha un valore tutt’altro che neutro: dalle ossessioni che portano a considerare i soldi come qualcosa di sporco e fonte di contaminazione, alle compulsioni che portano ad accumulare denaro oltre ogni necessità fino a compiere dei crimini per possederne sempre di più, oppure a spenderlo senza alcun controllo.

Senza arrivare a tanto, possiamo comunque toglierci dalla mente l’idea che i soldi siano semplicemente una cosa che serve per comprare un’altra cosa.

E, tornando alla percezione dei costi della psicoterapia, possiamo capire quanto il costo della terapia sia una questione delicata e fondamentale nello stesso tempo. Lo è a tal punto che per alcuni il fatto stesso che la psicoterapia vada pagata è inaccettabile, come se il connubio emozioni/soldi fosse immorale, come se lo psicoterapeuta speculasse sulla sofferenza dei pazienti.

Ma la psicoterapia deve avere un costo, altrimenti sarebbe qualcos’altro: sarebbe qualcosa di informale, senza impegno, senza vincoli per nessuno. E, a proposito del parlare in psicoterapia, abbiamo visto quanto siano importanti questo fattori perché una terapia possa funzionare.

Se la psicoterapia non comportasse un impegno economico il terapeuta diventerebbe qualcos’altro: una specie di amico, un padre, una madre, uno zio, un confessore. 

Ma come possiamo capire se la psicoterapia ha un prezzo troppo alto?

Perché altotroppo, sono concetti relativi. Rispetto a quale metro, a quali parametri un prezzo si può considerare troppo alto o basso, o giusto?

➡️ Utilità della psicoterapia
Un parametro può essere l’utilità, l’efficacia percepita: quanto quella cosa che pago una determinata cifra risponde alle mie aspettative? Quanto penso che possa aiutarmi a risolvere il mio problema?
Penso che tutto sommato una seduta dallo psicoterapeuta sia aria fritta? O penso che sia una seria e concreta opportunità di cambiamento che migliorerà la qualità della mia vita?

➡️ Valore della psicoterapia
Un altro parametro è il valore percepito della cosa che sto pagando: qual è il livello delle competenze che secondo me deve avere chi offre quel servizio? Quanta conoscenza mi sembra necessaria per creare quella competenza? Quanti anni di studio? Quali costi e quanti sacrifici ha dovuto sostenere, secondo me, il professionista per diventare tale? 
E quanto vale per me quella competenza? Quanto mi sembra importante per la mia vita? Basta parlare con un amico, se ho un problema? Chiunque può aiutarmi, o è importante rivolgersi a qualcuno che ha studiato apposta per aiutare le persone ad acquisire consapevolezzaautonomiaequilibrio?

➡️ Mercato
C’è differenza tra un professionista e l’altro nella qualità della prestazione? É indifferente rivolgersi a tizio o a caio? L’uno vale l’altro, o ci sono a mio parere diversi livelli di qualità? E livelli diversi di qualità giustificano a mio parere costi diversi? 

➡️ Valore del denaro
Ancora: qual è il valore che io do al denaro? Quando, e per cosa, vale la pena di spenderlo? Spenderlo è sempre un costo, per me? O può essere un’opportunità, un investimento? E su cosa vale la pena di investire?

➡️ Valore del mio benessere
Quanto ritengo giusto spendere soldi per il mio benessere personale? Quanto ritengo importante spendere soldi per il benessere in generale?
Quanto ritengo che il benessere, la serenità mi spettino di diritto e non a costo di impegni e sacrifici?

➡️ Priorità
Qual è il posto del mio equilibrio psicofisico nella mia scala di valori? E nella mia scala di priorità? 

Ognuna di queste domande trova risposte diverse nelle persone, in base alle loro conoscenze, esperienze, sensibilità.  
Ciascuno, rispondendo a queste domande, può valutare se per lui o lei vale la pena o no spendere soldi per una psicoterapia.

Nella mia carriera professionale mi è capitato spesso di fare colloqui orientativi con persone che prima di qualsiasi altra cosa mi hanno chiesto quale fosse la mia parcella. Mi è capitato anche di sentirmi dire che questo o quel collega aveva chiesto di meno, come in una trattativa commerciale per l’acquisto, ad esempio, di un’offerta telefonica.

Quello che sento di poter affermare in proposito è che scegliere uno psicoterapeuta non è come scegliere un dentifricio: basarsi soltanto sul costo può portare a scelte sbagliate.
 
Se il criterio di scelta è il costo

Ognuno è libero di applicare i criteri che crede, ma se la scelta è in base al costo della psicoterapia vuol dire che si attribuisce un valore molto scarso alla competenza del professionista o al proprio benessere, o non c'è la disponibilità ad impegnarsi a fondo. In questo caso manca una condizione indispensabile perché la psicoterapia possa essere efficace: la motivazione. E allora forse è meglio risparmiare quei soldi.

La scelta di uno psicoterapeuta non è facile. A parte la fascia più alta di professionisti (quelli con una grande esperienza, che scrivono libri, contribuiscono all’evoluzione delle teorie di riferimento, fanno ricerca, fanno scuola, individuano percorsi nuovi) non si può dire che ci sia una corrispondenza strettissima tra costo e qualità, perché ci sono anche altri fattori in gioco nel determinare il prezzo. Molto probabilmente chi ha poca esperienza tende ad applicare prezzi più bassi. 

Queste considerazioni sono vere per tutte le categorie di professionisti, e per ognuna di esse le conseguenze di una prestazione di bassa qualità sono gravi: pensiamo ai medici, agli ingegneri, agli avvocati, ai giudici. Una malattia curata male può portare alla morte del paziente. Un palazzo progettato male può crollare e uccidere chi vi abita. Un processo penale può distruggere la vita di un innocente. E lo psicoterapeuta ha una grande responsabilità verso i suoi pazienti, perché il disagio psichico può annientare le persone e rendere la loro vita impossibile.

Una cosa è certa: se nel decidere di intraprendere un percorso di psicoterapia ci facciamo guidare da fattori che coinvolgono prima di tutto noi stessi e la nostra disponibilità a metterci in gioco e anche a pagare un prezzo per l’aiuto competente che riceviamo, abbiamo una probabilità molto maggiore di riuscire a individuare il professionista giusto per noi, e a realizzare ciò che veniva espresso molto bene da uno slogan utilizzato qualche tempo fa dal marchio Gucci per una campagna pubblicitaria: 
La Qualità resterà per molto tempo dopo che ci si sarà scordati del prezzo.

Buona psicoterapia!
 


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