Giornata Mondiale della Consapevolezza sull'Autismo

Autore: Fiamma Moroni (Redazione)

Giornata Mondiale della Consapevolezza sull'Autismo La Giornata Mondiale sull’Autismo viene celebrata il 2 aprile di ogni anno ed è stata indetta dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, nel 2007,  per sensibilizzare riguardo alle persone con autismo in tutto il mondo.
In questo giorno molti importanti monumenti delle città del mondo vengono illuminati di blu per testimoniare la vicinanza alle persone con autismo e alle loro famiglie.
 
COS’È L’AUTISMO?
L’Autismo è un disturbo del  neurosviluppo, biologicamente determinato, il cui esordio avviene nel periodo dello sviluppo.
Il DSM 5 (Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali, 2013) introduce il concetto di spettro autistico per evidenziare l’eterogeneità del disturbo. Infatti le manifestazioni del disturbo variano molto in base alla gravità della condizione autistica, al livello di sviluppo e all’età cronologica dell’individuo.
 
COME SI MANIFESTA
Le caratteristiche essenziali del disturbo dello spettro dell’autismo sono la compromissione persistente della comunicazione sociale e dell’interazione sociale e pattern di comportamento, interessi o attività ristretti, ripetitivi.
Nei bambini autistici sono chiaramente evidenti le difficoltà di relazionarsi con gli altri e di condividere pensieri e sentimenti. Questo significa mostrare scarsa o nessuna capacità di avviare interazioni sociali, incluso non riuscire a guardare negli occhi degli altri e non rispondere al nome se chiamati.
Molti individui presentano anche compromissione intellettiva e/o del linguaggio, scarsa comprensione del discorso e ecolalie (uso ripetitivo di parole). Spesso i bambini arrivano alla visita con il Neuropsichiatra Infantile perché non parlano o parlano poco, ma la difficoltà di comunicazione riguarda anche l'uso del gesto a scopo comunicativo, con scarsa capacità di indicare e mostrare o portare con sé oggetti per condividere un interesse con gli altri.
Vi è una difficoltà ad avere interessi differenziati, infatti bambini tendono a giocare con lo stesso giocattolo o hanno un uso ripetitivo di oggetti, come per esempio mettere in fila i giocattoli. Le stereotipie motorie comprendono l’agitare le mani, correre avanti e indietro e camminare in punta di piedi. Può manifestarsi autolesionismo (es. colpirsi il capo, mordersi il polso) e comportamenti dirompenti e sfidanti.
Nessuna di queste manifestazioni da sole possono essere automaticamente associate all’autismo, è necessario infatti che ci sia un percorso diagnostico e che questo venga svolto da un Neuropsichiatra Infantile.
 
LA DIAGNOSI E LA PREVALENZA
La diagnosi è considerata certa a partire dai 3 anni di vita del bambino ma può essere sospettata in epoca molto precoce, ai 18-24 mesi.
La frequenza di disturbo dello spettro dell’autismo negli Stati Uniti e in altri pesi è del 1% della popolazione. In Italia (Progetto osservatorio Autismo, 2019), si stima 1 bambino su 77 (età 7-9 anni) presenti un disturbo dello spettro autistico con una prevalenza maggiore nei maschi: i maschi sono 4,4 volte in più rispetto alle femmine.
Si sottolinea l’importanza di una diagnosi precoce perchè consente di iniziare il prima possibile un trattamento e, come conseguenza, di avere una maggior possibilità di migliorare le condizioni dei bambini stessi.
 
LE CAUSE
La causa dei disturbi dello spettro autistico è ancora sconosciuta. Tuttavia la letteratura scientifica concorda su eziopatogenesi   multifattoriale, con fattori di rischio genetici e ambientali.
Il primo fattore che entra in gioco è la genetica. Attualmente il 15% dei casi di disturbo sembra essere associato ad una nota mutazione genetica. Anche i fattori ambientali aspecifici modulano il rischio genetico.
Questi possono riguardare:
- l’esposizione durante la gravidanza ad agenti inquinanti e sostanze come fumo e alcol;
- l’avanzata età dei genitori;
- nascita prematura e basso peso alla nascita;
- assunzioni particolari di farmaci.
Ma nessuno di questi fattori è sufficiente né necessario.
 
TRATTAMENTI
Nella scelta della terapia va sempre presa in considerazione la fase dello sviluppo e la diversità di ogni bambino con disturbo dello spettro autistico. 
Nel 2011 l'Istituto Superiore di Sanità, ha definito le Linea Guida per il Trattamento dei disturbi dello spettro autistico nei bambini e negli adolescenti. Non esiste una cura che consenta di guarire dall'autismo.
I trattamenti più efficaci consistono in:  "Programmi psicologici e comportamentali strutturati" e  "interventi mediati dai genitori".
Per l’efficacia dei trattamenti l’intervento dovrebbe coinvolgere attivamente insegnanti e genitori, opportunatamente formati.
Sono consigliate circa 20/25 ore a settimana per 12 mesi l’anno.
 
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Bibliografia e sitografia

- APA (2013), DSM-5Diagnostic and statistical manual of mental disorders, Fifth Edition, American Psychiatric Publishing, Washington, DC, trad. it. DSM-5: Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali, Milano, Raffaello Cortina Editore. 
- MINISTERO DELLA SALUTE, ISTITUTO SUPERIORE DI SANITÀ, Progetto Osservatorio Nazionale per il Monitoraggio dei Disturbi dello Spettro Autistico (vedi) 
- ORGANIZZAZIONE DELLE NAZIONI UNITE, 2007:  (vedi)
- SNLG - Sistema Nazionale per le Linee Guida. Il trattamento dei disturbi dello spettro autistico nei bambini e negli adolescenti. Roma: Istituto Superiore di Sanità
- VICARI S.(2019), Inquadramento generale dell’autismo (vedi)
 

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