Autismo, il primo approccio evolutivo italiano

Autore: Istituto di Ortofonologia - IdO

Autismo, il primo approccio evolutivo italiano Risultati importanti per la terapia dell'autismo arrivano dall'Italia. E' stato pubblicato sulla prestigiosa rivista internazionale 'Autism open-access' un altro articolo dell'Istituto di Ortofonologia (IdO) di Roma sul tipo di terapia che propone, dal titolo 'Dall'integrazione emotiva alla costruzione cognitiva: l'approccio evolutivo Tartaruga' (consultabile sul sito www.ortofonologia.it).

 "Lo studio e' durato 4 anni ed e' stato condotto su un campione di 80 bambini dai 24 ai 131 mesi (tutti videoregistrati), con risultati decisamente incoraggianti, di cui abbiamo documentato i miglioramenti ottenuti con un metodo rigorosamente scientifico. Oltre ai miglioramenti in generale, possiamo affermare che, secondo la diagnosi Ados (Autism Diagnostic Observation Schedule), l'80% dei casi sono usciti dallo spettro autistico e il 30%  dall'autismo dopo due e quattro anni di trattamento. Tutti i risultati rispondono al criterio evidence based". Lo fa sapere Federico Bianchi di Castelbianco, psicoterapeuta dell'eta' evolutiva e direttore dell'IdO, ricordando in occasione della Giornata mondiale di consapevolezza sull'Autismo (sabato 2 aprile) che "il progetto terapeutico portato avanti dall'IdO e' stato denominato 'Tartaruga' proprio per non suscitare nei genitori illusioni di velocita' o aspettative non adeguate alla realta', che purtroppo vengono spesso loro proposte".
 
L'IdO basa il suo processo diagnostico e terapeutico su un approccio che considera integrate le componenti cognitive e affettive. 

"Riteniamo che il linguaggio, l'intelligenza e le competenze emotive e sociali si acquisiscano nello sviluppo attraverso le relazioni e le interazioni che prevedono gli scambi affettivi. I dati hanno, infatti, evidenziato che il lavoro sulle aree dell'affetto sociale (all'interno dell'Ados 2) permette un miglioramento in tutti gli altri aspetti evolutivi. Dunque e' lavorando sulla dimensione affettiva che si possono avere i migliori risultati cognitivi. Quello che la nostra ricerca ha messo anche in luce e' la possibilita' di predire quali risultati si possono attendere per ogni singolo bambino".

Forse pero' l'obiettivo che ha maggiormente soddisfatto l'e'quipe dell'IdO e' "l'aver permesso sia ai bambini, che ai genitori- conclude Castelbianco- di vivere i 4 anni di terapia serenamente, evitando un impatto stressante sulla qualita' di vita". 


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