La sessualità sana e le alterazioni della sessualità

Autore: Luciano Rispoli

La sessualità sana e le alterazioni della sessualità La sessualità come Attività Umana
La sessualità è una delle fondamentali Attività Umane; presente già nell’infanzia, si trasforma nell’adolescenza e continua ad esserci per tutta l’età adulta, compresa la vecchiaia; quelle che cambiano sono le modalità in cui si manifesta e si esprime (Rispoli, 2008). Inquanto Attività – come vedremo più avanti – è resa possibile e sostenuta da diverse Esperienze di Base. La sessualità (intesa comunque anche come sensualità) è uno dei Bisogni fondamentali del Sé, è una delle direzioni in cui si sviluppa la persona da quando nasce a quando muore. Anche in età avanzata sussistono ancora forme evidenti di Sessualità, anche se non si tratta certamente di forme paragonabili a quelle agite da un giovane ventenne in pieno vigore fisico. La Sessualità deve essere considerata un’Attività umana in se stessa, separata e distinta dall’Attività dell’Amore. Gli esseri umani possono unire queste due Attività (e lo fanno spesso), e allora Sesso e Amore sono uniti nella stessa relazione con la stessa persona. Ma ci sono relazioni d’Amore che non prevedono la Sessualità, e ci possono essere relazioni sessuali non necessariamente accompagnate dall’Amore.
È però evidente che una Sessualità sana ha comunque all’interno, nelle sue componenti, una forma di affetto e una forma di tenerezza. La Sessualità, anche quando la si agisce al di fuori dell’amore non è fatta di indifferenza e durezza; non è qualcosa che va “consumato” senza contatto con l’altro, senza stima e rispetto, o addirittura con violenza, passando sopra i sentimenti dell’altro. Tutto questo è una Sessualità patologica non sana. Quello che possiamo notare a partire da questa figura, quando teniamo presente i Bisogni fondamentali dell’individuo, è che sessualità e amore sono bisogni distinti l’uno dall’altro. Tutti i bisogni hanno necessità di essere realizzati nella vita, ognuno a pari dignità, ognuno fondamentale per una esistenza piena.
 
La Sessualità e le Funzioni del Sé
Vediamo quali sono e con che aspetto si presentano tutte le Funzioni del Sé (le componenti psico-corporee della persona) implicate nella Sessualità, una Sessualità normale, sana.
 
Il controllo
Il controllo non deve essere eccessivo: ci si deve “perdere” un po’, e questo permette di lasciarsi andare di più nel piacere senza tante preoccupazioni.
 
Valori e mondo simbolico
La persona dà un valore positivo al sesso: la Funzione simbolica fa sentire che la sessualità è qualcosa di buono e sano, non sporco e brutto. Un altro aspetto importante della Funzione simbolica riguarda che valore la persona dà alla propria identità di genere, e all’essere piacente o meno.
 
Fantasie: In una sessualità sana non irrompono fantasie disturbanti, paure che le cose andranno male, fantasie di essere delusi dal partner o di deludere. Si fantastica invece intorno ai propri desideri, ai propri gusti, a quello che piacerebbe fare con il partner.
 
Le immaginazioni: Permettono di spaziare nel mondo dei desideri e hanno il compito fondamentale di farli partire nel rapporto sessuale. Ci sarebbe immobilità se non ci fosse un pur minimo immaginare che un abbraccio, un bacio, un tocco potranno essere piacevoli. Pregustarsi un’esperienza erotica, aggiustarla con la propria immaginazione nei dettagli per renderla più desiderabile e più adatta alla relazione con il partner, andare a scoprire piaceri possibili, sono altrettante dimensioni immaginative fondamentali per una buona sessualità.
 
Lo stato neurovegetativo: Lo stato fisiologico è di eccitazione simpaticotonica, non esagerata, non inquinata dall’ansia, ma comunque intensa e piacevole. Ma dopo una buona eccitazione simpaticotonica, successivamente è altrettanto importante la capacità di andare in vagotonia, in un profondo allentamento nel quale il piacere si diffonde in tutto il corpo (mentre prima era fortemente concentrato) con un benessere che rigenera e dà una contentezza calma.
 
Le sensazioni: Nella Sessualità sana le sensazioni sono importanti e molto intense e molto ben percepite dai soggetti; tutte le sensazioni: ma in particolare sguardo, olfatto, tatto, gusto. Le sensazioni sono – come affermo da tempo – la nostra guida nel mondo; ci fanno capire se
stiamo andando bene, se andiamo in una direzione positiva per noi oppure no.
 
I neurotrasmettitori e gli ormoni: C’è presenza di adrenalina (che ci attiva), di dopamina (l’ormone del piacere e della ricompensa che ci fa partire e ricercare le esperienze che sappiamo essere piacevoli per noi), di testosterone (che alimenta il desiderio sessuale anche nella donna); il tutto in una giusta mescolanza.
 
ll respiro: Il respiro gioca un ruolo di regolazione: permette di mettere in moto i funzionamenti profondi fisiologici (dalle sensazioni alla giusta eccitazione, all’erezione, alla diminuzione del controllo, fino al lasciare conclusivo) che sono alla base del sesso: il respiro va da quello diaframmatico lento che apre alle sensazioni profonde a quello più intenso e veloce che fa crescere l’eccitazione e dà energia a tutto l’organismo, fino a ritrovare quello diaframmatico della calma e dell’allentamento nella fase finale dopo l’acme.
 
Movimenti e posture: E infine, uno sguardo particolare va dato sia al movimento, cioè alla capacità di esplorare movimenti, accordare i movimenti con il partner, produrre movimenti che aumentano la quantità del piacere; sia alle posture, intese come capacità di assecondare le posizioni
dell’amore, ma anche di prendere posizioni insieme al partner, creando armonie con il partner, guidando o assecondando quella che è in fondo una vera e propria danza a due, dolce o scatenata che sia.
 
Sessualità e Funzionamenti di Fondo
(Esperienze di Base)
I modi fondamentali in cui il Sé si muove nel mondo sono i Funzionamenti di fondo che ho definito Esperienze di Base in età evolutiva (nella teoria che ho messo a punto in anni di ricerca e di clinica), sono i modi fondamentali con cui il Sé concretizza questo muoversi nel mondo (Rispoli, 1993-2016).
 
I Funzionamenti di Fondo costituiscono le modalità con cui si realizza l’Attività sessuale, e quindi devono essere aperti, positivi, mobili per permettere di vivere e godere veramente della sessualità. Qui di seguito li continueremo a chiamare Esperienze di Base, perché il nome ci fa comprendere come siano Esperienze che stanno alla radice dell’Attività della sessualità.
 
Il Contatto: Il Contatto è la capacità di sentirsi vicino all’altro, di essere quasi “nell’altro”; senza dover fare qualcosa per l’altro o aspettarsi che l’altro faccia qualcosa per noi. Senza Contatto il partner sarebbe ridotto ad un oggetto. Arrivare in qualche momento ad una “fusione” è una
caratteristica irrinunciabile per una buona sessualità. D’altra parte, non siamo noi a scoprire che in un contatto sessuale profondo si perdono i propri confini e ci si fonde con l’altro.
 
Sentirsi: Sentirsi significa percepire le proprie Sensazioni corporee, per andare verso quelle piacevoli e allontanarsi da quelle sgradevoli o dannose, senza restare troppo intrappolati dal mentale. Non è vero che il sesso lo si fa soprattutto con la testa. Le proprie Sensazioni sono la via maestra a vivere una sessualità che non sia una elucubrazione mentale.
 
Dare: C’è una voglia naturale di Dare al partner, e deve essere un Dare non condizionato dal ricevere qualcosa in cambio. D’altra parte, Dare è qualcosa di molto piacevole.
 
Prendere (l’altro, il piacere, le cose positive): È un Prendere l’altro nel senso di avvicinarlo a sé, di muoverlo e di guidarlo: e questo produce nel partner il sano desiderio di tuffarsi
ancora di più nel rapporto sessuale. Nella sessualità non si può pretendere che sia sempre il partner a muoversi, ma a nostra volta dobbiamo essere anche noi a muoverci, a prendere l’iniziativa, a Prendere l’altro per portarlo nell’eccitazione e nel piacere suo e nostro. Se aspettiamo soltanto di ricevere potrebbe essere che non riceviamo mai quello che desideriamo.
 
Trarre piacere dall’altro: Prendersi piacere dall’altro è una modalità attiva molto importante nel rapporto sessuale. È quando prendo il corpo del partner
e lo metto in una posizione che a me dà più piacere, quando mi gusto qualcosa dell’altro che a me piace molto. Troppo spesso ci si ferma davanti ai propri desideri per paura che l’altro non li gradisca; si chiede troppo il permesso di far qualcosa, e questo spegne l’eccitazione propria e quella del partner. Se, invece, ci prendiamo il piacere che desideriamo, allora la nostra eccitazione fa partire anche l’eccitazione del partner. Naturalmente tutto questo va fatto non contro l’altro ma ci deve essere rispetto e contatto affettivo.
 
Abbandonarsi all’altro: Per le donne (ma non solo) ha un notevole peso il potersi abbandonare con fiducia al partner. Se una donna ha avuto esperienze negative nell’abbandonarsi all’altro, avrà in seguito serie difficoltà ad abbandonarsi altre volte ad un uomo. E il non potersi abbandonare crea nella donna un ostacolo quasi insormontabile nel trovare il pur minimo piacere nella sessualità.
 
Condivisione: La Condivisione permette di amplificare le sensazioni e i vissuti piacevoli della relazione sessuale. Il piacere e il senso di soddisfazione vengono amplificati nel dirseli e raccontarseli (non solo a parole ma anche attraverso il linguaggio del corpo (sorrisi, mugolii, carezze, strofinii e altri gesti del genere), nel far sentire il piacere all’altro. La Condivisione ci permette di percepire in modo più chiaro che siamo soddisfatti e contenti, e che c’è la sazietà di quell’esperienza.
 
Gioco: La sessualità la possiamo immaginare anche come una ripresa da adulti del Giocare che si fa da piccoli; ed è forse una delle poche occasioni in cui da grandi ci concediamo un momento giocoso, fantasioso. Il Giocare permette in realtà di non far cadere la relazione sessuale nel grigiore e nella piattezza. Spesso la Sessualità non funziona proprio perché la persona ha perso la capacità di Giocare con i propri desideri e con l’altro. E anche con i desideri bisogna Giocare; per poterli realizzare, anche se sono un po’ trasgressivi. Se, invece, li si blocca completamente, i desideri trasgressivi rischiano di restare incapsulati e di esplodere poi, esasperati ed esagerati, come vere e proprie perversioni.
 
Vitalità, Gioiosità: La Vitalità è il vero e proprio motore della sessualità. La Vitalità, il fremito, il guizzo di Gioia sono la fonte che alimenta il desiderio e quindi il piacere. Una persona che è annoiata e triste, che ha continui pensieri e fantasie negative, che non riesce a progettare niente di eccitante e di gioioso, non riesce a vivere una buona sessualità. Ma ricordiamoci che Gioia e Vitalità sono veramente possibili soltanto se di fondo ci sono anche buoni funzionamenti della Calma e del Benessere.
 
Progettualità: La Progettualità aiuta a far partire la fantasia (che poi possiamo investire sull’altro), facendola spaziare in varie direzioni, anticipando ciò  che di piacevole possiamo realizzare nel rapporto sessuale, pregustando, inventando, esplorando. Senza progettare (anche se a brevissimo termine) non c’è evoluzione nel rapporto sessuale, non c’è intenzionalità. Non c’è vero desiderio. Il desiderio muove il nostro agire in determinate direzioni, e ci rende protagonisti. La sessualità non è solo qualcosa di completamente spontaneo, qualcosa che bisogna prendere così come viene: perché in questo caso sarebbe solo qualcosa di passivo.
 
Piacere: Il Piacere è l’essenza della sessualità, senza piacere non esisterebbe attività sessuale; la liberazione intensa di dopamina fa sì che le persone cerchino intensamente di ritrovare quella esperienza e quel piacere.
 
Desiderare: Desiderare è connesso in modo molto stretto con il Piacere ma anche con il Progettare. È la spinta per superare difficoltà e trovare un soddisfacente rapporto sessuale. Il Desiderio anticipa quello che potremo fare quando faremo l’amore. Ma c’è anche un desiderio che nasce all’interno dell’Attività sessuale, meno lucido e organizzato ma importante per raggiungere livelli più intensi e soddisfacenti.
 
Allentare il Controllo Perdere il Controllo: Con un Controllo elevato non ci si può abbandonare alla sessualità. Un’alta vigilanza renderebbe difficile un rapporto sessuale, soprattutto con una persona che non si conosce bene, Perdere un po’ la testa è utile a una sessualità intensa. Anche il Trasgredire, andare di tanto intanto al di là delle norme o delle abitudini, è vivificante per la sessualità.
 
Agglomerati di Esperienze di Base: Non bisogna guardare alle Esperienze di Base come fossero completamente isolate le une dalle altre. Certo, ciascuna indica un Funzionamento preciso e, anche se a volte solo leggermente, diverso dai funzionamenti di tutte le altre. Ma esistono differenti Esperienze di Base che si sono collegate tra di loro per determinati eventi nella vita delle persone - come sostiene la Dott.ssa Sorrentino -.Anche per l’Attività umana della sessualità si possono individuare dei veri e propri “agglomerati di Esperienze di Base”, che si intrecciano intimamente; e che nel corso della vita di una persona possono restare funzionanti oppure alterarsi insieme, e creare difficoltà, disturbi, patologie.
 
Le patologie della Sessualità e la terapia Funzionale
 
Quali sono le importanti novità di cura dei disturbi sessuali del Neo-Funzionalismo? L’intervento più importante consiste nel recuperare quelle Esperienze di Base (collegate alla sessualità) che risultano alterate, bloccate, inquinate da elementi che non dovrebbero contenere. Indubbiamente, come è caratteristico della psicoterapia Funzionale, ci sarà un progetto di intervento specifico e calibrato sulla persona. Ma l’innovazione che è possibile introdurre nella cura delle patologie sessuali è il poter delineare per ogni disturbo della sessualità un quadro di alterazioni che caratterizzano quel disturbo, e in concreto individuare le alterazioni delle Esperienze di Base che sono responsabili in linea di massima delle varie patologie È così possibile intervenire con le numerose e specifiche tecniche psico-corporee, multidimensionali (Rispoli, 2008-2016), che sono già ampiamente collaudate e messe a punto nella psicoterapia Funzionale. Qui guarderemo ad alcuni dei disturbi più diffusi o conosciuti.
 
Iperattività: Per chi ha una agitata iperattività nella sessualità vi sarà bisogno di un lavoro ben direzionato soprattutto sul lasciare, sullo stare, sul sentire. Infatti, un soggetto che cerca di fare molto, sempre più con il partner, cose sempre più eccessive, lo fa per sentire di più dal momento che ha difficoltà a sentire le sensazioni piacevoli. Ma alla fine questo agire di più porta paradossalmente ad avere meno sensazioni e a dover far ricorso maggiormente a fantasie e pensieri. Stare permette di essere lì, insieme al partner, senza per forza attivarsi, senza per forza doverlo soddisfare, godendosi la vicinanza con il partner e nulla più. Lasciare è un disattivare quasi completamente sforzi e movimenti, è un momento di riposo e di rigenerazione che possono contrastare bene l’iperattività. Stare e lasciare sono fondamentali per ritrovare energie, per ripartire, per rinnovare eccitazione. Le Esperienze di Base su cui lavorare saranno allora fondamentalmente: sensazioni, stare, Lasciare:ma anche Contatto (quello semplice e tranquillo senza scopi, la vicinanza pura e semplice con l’altro).
 
Disfunzione erettile (Impotenza): Ci sono molti punti di contatto tra questa patologia con il disturbo della iperattività, perché con l’instaurarsi della disfunzione erettile, si finisce per cadere nell’iperattività, con la speranza di non veder cadere l’erezione, o di riprendere l’erezione. Le Esperienze di Base alterate sono dunque in parte molto simili: sensazioni e contatto. Soprattutto il contatto come contatto puro, senza scopo. Questo contatto, se carente, è un ostacolo al far nascere una eccitazione “naturale”, non forzata, capace di crescere da sola in modo semplice ma sicuro. Il contatto semplice, senza scopi, senza dover essere per forza un fare l’amore, è dunque una base fondamentale per curare questo disturbo. Bisogna dire alle persone che soffrono di questo disturbo di fermarsi e cominciare a sentire: una parte piacevole del corpo, un contatto semplice con il partner, ma senza fare e attivarsi. E poi aspettare fino a che non torni l’eccitazione. E cercando il più possibile una condivisione con l’altro aprendosi alla reciproca comprensione. È del tutto normale che a volte accada di perdere l’eccitazione, l’erezione; ma basta lasciare per un po’, e conservare piccoli contatti con una condivisione la più serena possibile, e l’eccitazione e l’erezione ritornano, forse anche più piacevoli e più intensi, con un andamento che può essere definito ondulatorio, e che può senz’altro aiutare anche ad allungare i tempi del piacere, Non si fa l’amore né in 10 minuti né in 20!
 
Eiaculazione precoce: In questo disturbo l’eccitazione è mescolata troppo con l’ansia. Le Esperienze di Base alterate su cui lavorare sono, allora, anche qui il lasciare e il contatto per evitare di far crescere l’eccitazione in modo troppo irruento; ma anche quelle sulla morbidezza, sull’allentare il controllo e sul benessere. Tutto quello che toglie ansia e produce calma, e che può diminuire il senso di “prestazione”.
In questo caso c’è un pressare troppo da parte della voglia di sesso, da parte di fantasie erotiche che ingolfano l’eccitazione; per cui questa cresce troppo rapidamente per l’ansia, e non permette di arrivare a sensazioni forti, ma porta subito all’eiaculazione.
C’è molto bisogno di calma, ma anche di morbidezza e tenerezza, per non far salire l’ansia. È importante, altresì, che l’eccitazione sia meno concentrata a livello genitale. Fa bene parlare, guardarsi negli occhi, muovere il corpo non su direzioni che portano solo alla sessualità, ma su altre modalità e su altri piani della relazione. Fa bene, in altri termini, recuperare il più possibile
il benessere, una condizione positiva e gradevole che è diffusa e non concentrata.
 
Poca intensità di piacere Anorgasmia: Colpisce principalmente le donne, ma ora si sa che può interessare anche il sesso maschile, solo che per quest’ultimo la mancanza di piacere non è avvertita direttamente, mentre nella donna diventa difficoltà. Un tempo questo disturbo veniva chiamato frigidità ed era attribuito solo alle donne, ma dire “frigida” di una donna equivaleva quasi ad un insulto, era un incolparla, come se fosse qualcosa di voluto, come se la donna non fosse femmina completamente. In questo disturbo tutto è chiuso e trattenuto, compresso. Il piacere è a un livello molto basso o addirittura vi è assenza di piacere. La sensazione di piacere non cresce, si ferma, proprio per il trattenere, non c’è un lasciarsi andare. A tutto questo va aggiunto che molto spesso è presente la rabbia, una rabbia per relazioni che hanno ferito e le cui conseguenze sono ancora vivide. Si deve dunque indubbiamente lavorare sulla rabbia (come Esperienza di Base, come funzionamento complessivo e non come sola emozione), rendendola meno chiusa, sciogliendola in un funzionamento normale.
 
Perdere il controllo è indispensabile per non rimanere chiusi e trattenuti, per lasciarsi andare di più ed entrare realmente nella situazione. Il controllo continua ad alimentare diffidenza e chiusura, contribuisce a mantenere vive vecchie ferite. Quando nella donna c’è anche dolore nella penetrazione, non si può trascurare di intervenire sul lasciare, per poter cambiare anche la condizione fisiologica, aiutando la vagotonia, la lubrificazione delle mucose, l’allentamento muscolare. Per far ritornare a crescere a livelli più elevati di piacere ed eccitazione si può lavorare anche sul gioco, che apre le chiusure e permette di vivere la sessualità come qualcosa di più leggero
e divertente.

Eiaculazione ritardata: Il problema, anche in questo caso, è la presenza di eccessivo controllo: non c’è il momento di allentamento, non c’è un riprendere e riportare l’eccitazione a livelli più elevati. Non si raggiunge quasi mai l’orgasmo. Spesso è proprio il movimento non sostenuto dall’eccitazione ad annacquare le sensazioni. Quello che bisogna fare, in questo caso, è fermarsi, ricominciare a sentire le sensazioni, far ricrescere l’eccitazione; e soltanto dopo riprendere il movimento.
 
La terapia Funzionale, dunque, punterà sull’allentare il controllo in modo sensibile. Ma anche molto sulle sensazioni piacevoli e intense, in modo che la curva dell’eccitazione e del piacere possa salire in tempi notevolmente più brevi. È inutile che il soggetto (in questo caso specie quello maschile) si accanisca per arrivare all’acme: è uno sforzo che non porta al piacere, è una competizione inutile con se stesso e il proprio sesso che ottiene l’effetto opposto. Bisogna invece che il soggetto goda delle sensazioni che la sessualità produce e si lasci andare al piacere.
 
Parafilie (perversioni): Nascono generalmente come desideri non realizzati, desideri un po’ trasgressivi che la persona non ha il coraggio di mettere in atto. Per vari motivi (morali, religiosi, rigidità); li si blocca perché è un desiderio che esce dalla normalità. Ma se lo si blocca eccessivamente, e a lungo, può accadere che a un certo momento (quando il controllo non ce la fa più a trattenerlo) il desiderio trasgressivo fuoriesce, ma a questo punto in modo violento, esplosivo, perché si è persa la testa; e allora lo si realizza in un modo esagerato, e molto pericoloso per sé e per il partner. Invece, fanno parte della sessualità normale desideri un po’ trasgressivi: voler essere strapazzati, trovar piacere di acchiappare l’altro, divertirsi a essere un po’ sottomessi o imporsi un po’, mostrarsi in modi provocanti, rubare le immagini dell’altro con foto e filmati; immaginare che ci sia un terzo a fare sesso con la coppia, e così via. Questi desideri possono esseresoddisfatti senza pericolo perché sono moderati e flessibili, non usano il partner come oggetto; e fanno bene alla sessualità se messi in atto con il gioco, con la dolcezza di fondo, nel rispetto dell’altro, nella condivisione. È chiaro, allora, che per questi disturbi bisogna lavorare molto sul gioco, avere il coraggio di mettere in atto a poco, a poco e in maniera controllata, il desiderio in questione. E anche il simbolico va risistemato, per non far considerare più cattivi e negativi quel gioco e quel desiderio. Ripristiniamo la capacità di giocare, con tenerezza e morbidezza, in modo disinvolto e affettuoso con l’altro.
 
Compulsività o sex addiction: Si tratta di un desiderio che non si placa, una ricerca continua delle sensazioni che si ricavano dal rapporto sessuale: non ci si sente mai soddisfatti e si cercano sempre altri rapporti, altro sesso. Nella sex addiction non si può fare a meno ossessivamente del sesso. Alla base ritroviamo una carenza forte di sensazioni piacevoli e soddisfacenti, ma anche una difficoltà nel contatto diretto e pieno: il sesso diventa un giocattolo freddo. Ma chi cerca sempre sesso cerca anche di vincere una certa solitudine, con una sensazione illusoria di prendersi l’altro tramite il sesso. Dalla “raccolta” di rapporti avuti in numero elevato arriva l’illusione di essere amati. Non è estraneo anche un tentativo di calmarsi, di placare un’ansia profonda, nella scarica sessuale, Fare sesso può creare una certa sensazione di calma anche se solo temporanea. Fare sesso porta comunque a una “scarica”, fatta di tante piccole esplosioni: ma queste sono solo un palliativo.
 
Ricapitolando, le Esperienze di Base principali su cui è necessario intervenire sono:
• Piacere e Sensazioni… che sono carenti e distorte
• Conquistare… ossessivo, nella illusione di avere potere sui partner
• Essere amati… confuso con la sessualità
• Lasciare… che si riesce ad avvertire un poco solo dopo le scariche
• Calma… che è veramente difficile da raggiungere
 
Sex increasing: È una patologia che sfocia in un rischio di perversione violenta. Chi ne soffre (fondamentalmente maschi) ha la necessità di intensificare sempre di più gli stimoli per arrivare a sentire l’eccitazione sessuale. Possono essere stimoli visivi di filmati porno sempre più hard: orge, bondage, sadomaso, torture. Ma si può trattare anche di far aumentare sempre di più l’intensità e l’eccezionalità delle esperienze sessuali a cui si partecipa direttamente. E tutto questo lo ritroviamo oggi in siti internet sempre più scioccanti, in club di scambisti o di esperienze violente, in abitudini a giochi sessuali sempre più spinti, in pratiche sessuali più perverse.
 
Quali sono le Esperienze di Base coinvolte in questo disturbo?
Piacere Il piacere non è stato reso possibile nei suoi elementi semplici, e si è legato sempre più ad altre emozioni che nulla hanno a che fare con il vero piacere, come rabbia, cattiveria, desiderio di potere, desiderio di dominare, desiderio di sottomettersi. Il piacere vira chiaramente verso la perversione. Soglie delle Sensazioni Le percezioni arrivano molto attutite. Le persone non le sentono. L’ansia tende ad annientarle. E dunque c’è bisogno di stimoli forti per poterle avvertire. Ma, come in tutte le droghe, gli stimoli devono aumentare dopo che ci si è abituati ad un certo livello, per il fenomeno dell’assuefazione. Controllo Di questi disturbi soffrono spesso persone che hanno una vita piena di impegni, anche ruoli importanti, persone apparentemente serie. Il controllo in queste persone è sempre molto alto, è una morsa che non permette di vivere bene. Se non si cade nella tossicodipendenza per far fronte al proprio ruolo sociale (ma la cocaina è comunque molto diffusa), allora si sente la necessità di essere “travolti”, da qualcosa che riesca a rompere la morsa del controllo.
 
E questo qualcosa lo si ricerca in esperienze sessuali sempre più forti. Stupore e meraviglia Ci sono persone che non riescono a godere di quello che hanno sotto gli occhi, non provano più meraviglia e stupore per il bello che è anche nelle cose semplici e nelle cose note. Bisogna allora cercare sempre qualcosa di nuovo e sempre più intenso per ritrovare almeno un poco
l’esperienza fondamentale dello stupore.
 
Rabbia Quasi sempre la rabbia gioco un ruolo importante in questi disturbi. Il sesso estremo è sempre mescolato a una rabbia non sana, distorta, a una vera e propria cattiveria. È su tutte queste Esperienze di Base che il trattamento deve poter intervenire, per poter riportare la persona a un piacere semplice, non inquinato da cattiveria, non bloccato da controllo e sensazioni chiuse, e che non sia più come una droga che richiede dosi sempre più elevate.
 
Conclusioni
Oggi ne sappiamo molto di più sui disturbi della sessualità, e conosciamo in particolare nuove alterazioni e nuove patologie legate specificamente ai meccanismi della società tecnologica dell’immagine e del web. Ma ciò che può rivoluzionare veramente le terapie sessuali è la capacità del Neo Funzionalismo di andare sui Funzionamenti di fondo, alle radici dei disturbi; e cioè alle base di manifestazioni e comportamenti sui quali prima invece era armamentario terapeutico.

Categorie correlate