L’approccio PEAC

Autore: Fortunata K. Folino

L’approccio PEAC La Psicologia dell’Evoluzione Armonica della Coscienza (PEAC) compie il tentativo di coniugare la pratica e le teorie sistemico - relazionali con la ricerca filosofica e spirituale, che si riconosce nell’ambito della cosiddetta “filosofia perenne”.
 
La PEAC propone un modello del funzionamento dell’essere umano affine a quello delle psicologie transpersonali e psicosintetiche, e, a partire da questo, offre unavisione sistemica ed evolutiva dei suoi rapporti, considerati quali opportunità fondamentali per la sua crescita.
 
L’Uomo viene considerato un’entità complessa, costituito da dimensioni differenti che, nel loro insieme, costituiscono un Sistema Vivente ben più ampio di quanto possa essere considerato fermandosi ad osservarlo nelle sue caratteristiche “materiali”, o biologiche. Infatti, l’Uomo rintraccia il senso della sua Vita, aprendo lo sguardo a una visione che incroci la dimensione orizzontale (delle relazioni) con quella verticale (spirituale) della vita. La dimensione verticale non è che la tensione di un essere umano verso la comprensione del fine più ampio delle sue azioni, dello scopo più globale dei suoi rapporti.
 
La PEAC offre una visione Evolutiva dell’Uomo, inteso quale entità vivente, le cui molteplici potenzialità possono essere educate a svilupparsi ed esprimersi, migliorando progressivamente; è Armonica (dal greco harmózo “io congiungo, compongo”) perché considera lo sviluppo umano come una sequenza di passi che conducono all’armonico rapporto tra diverse dimensioni.
 
Con il termine “Coscienza”, si intende ciò che Assagioli definisce il “Sé Superiore”, ovvero una dimensione che fonde la Coscienza individuale con quella Universale, un punto di pura Essenza, meta dell’evoluzione dell’Uomo nella sua connessione con l’Universo circostante.
 
La Coscienza di un uomo può limitarsi semplicemente alla ricerca del soddisfacimento dei suoi bisogni materiali più immediati, (cosa che si verifica per esempio in condizioni di estrema difficoltà), oppure concentrarsi su bisogni più complessi, come quelli connessi all’ambizione e all’affermazione personale, intesi in una prospettiva essenzialmente egoistica, oppure aprirsi alla comprensione dei bisogni degli esseri umani a lui più cari, o ancora interrogarsi su come il benessere dei sistemi di cui fa parte influenzi il benessere e l’evoluzione di altri sistemi, e in questo, disporsi creativamente nei confronti della realtà, esprimendo la propria funzione e il proprio ruolo nei confronti degli altri, in modo da adoperarsi perché l’Armonia possa divenire un bene comune.
 
Dunque, in questa prospettiva, la Coscienza, il Sé di un uomo, non deriva più solamente dalla struttura della sua personalità, o dalle trame intessute dalle relazioni familiari, e sociali, né solo dal modo in cui queste possono essere viste e narrate da una serie di attori, compreso lui stesso, ma dallo Scopo a cui egli si riferisce, più o meno consapevolmente. Maggiore sarà la sua consapevolezza di quello Scopo, e maggiore sarà il suo benessere.
 


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