Il trascendentalismo programmatico di Freud


A cura di Franco Baldini

Il seminario é dedicato soprattutto ad illustrare la costituzione trascendentale della psicanalisi, in particolare nei suoi aspetti gnoseologico ed etico.

Di contro a una vulgata che vorrebbe la gnoseologia freudiana «troppo povera» (Cappelletti), si mostrerà invece come Freud riprenda e porti a compimento la revisione della filosofia trascendentale che Kant aveva intrapreso verso la fine della sua vita e depositato in una massa di appunti poi pubblicati sotto il nome di Opus postumum. Ciò porrà in luce la profonda consonanza tra il pensiero freudiano e quello kantiano, dunque la sofisticata complessità dell’impianto gnoseologico della metapsicologia.

Inoltre si mostrerà come Freud completi il gesto di Kant anche sul piano dell’etica: dietro l’esigenza di una naturalizzazione del soggetto, non si cela forse il rischio di rendere epifenomenica la sfera dell’etica e soprattutto la possibilità della libertà che ne è il caposaldo, come accade oggi in quella psicanalisi che si appiattisce in modo acritico sul paradigma neurobiologico? In termini del tutto kantiani Freud si chiede come sia possibile dare conto della possibilità della libertà all’interno di una concezione deterministica del soggetto. La teoria freudiana delle pulsioni consente una rielaborazione della concezione del soggetto (l’Io), come sbarramento al decorso deterministico della libido, una teoria che concilia determinismo e libertà.

Indice argomenti:
- È la teoria a definire la pratica, non viceversa
- La simmetria traslazionale della fonte della pulsione
- La metapsicologia non è riducibile alla neurofisiologia
- Attualità del trascendentalismo
- L’ottusità degli specialisti
- Pulsioni e loro destini parola per parola
- Fenomeno e noumeno in Freud
- Il problema del convenzionalismo
- Poincaré, Helmholtz e Kant
- Problematicità dello schematismo
- Lo sconcertante intento dell’Opus postumum
 

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