Quando il gioco abbandona la sua veste ludica per diventare una patologia, una dipendenza esattamente analoga a quella da droghe e da alcool? Quando l’impulso al gioco diventa una brama incontenibile che trova la sua soddisfazione solo nel brevissimo attimo in cui si scommette e diventa secondario anche l’aver vinto o perso.Fermo restando che non tutto il gioco d’azzardo può essere patologizzato, chi è, allora, il giocatore patologico? Virtualmente, ogni individuo é esposto al rischio di diventarlo, perché ciascuno subisce l’influenza di fattori esterni cosiddetti “favorenti”, ma oggi un grande ruolo hanno anche la carenza di occupazione e la crisi economica che spingono le persone a rifugiarsi nel mito della vincita straordinaria, capace di cambiare la vita.