È successo nella stanza…La violenza invisibile

24/11/2022 dalle 21:00 alle 22:30 24/11/2022 20:00

È successo nella stanza…La violenza invisibile Un momento di incontro fra i curanti della relazione, che racconteranno esperienze e modalità di lavoro e che ha l’obiettivo di infrangere il tabù della difficoltà a narrare esperienze di sconfinamento fra pratica professionale, accoglienza del dolore e del disagio e cura e tutela della propria persona e della posizione di professionista.

Emozioni, paure, interrogativi e riflessioni su esperienze e buone pratiche.

Al dialogo saranno invitati coloro che, collegati, vorranno partecipare con propri interventi, domande e indicazioni.
Il lavori saranno introdotti e guidati dalla giornalista e scrittrice Clelia Moscariello, che da più anni si dedica alle tematiche del femminile e delle relazioni.

Amalia Prunotto e Roberto Cavaliere illustreranno come si sia modificato il “vissuto e il percepito” nella stanza dello psicologo, come hanno potuto rilevare nella loro esperienza di supervisori e di docenti.

Mentre negli anni 80 -2000 l’attenzione veniva posta soprattutto sui temi degli agiti affettivi e sessuali da parte degli psicoterapeuti nei confronti dei loro assistiti, tanto da rendere alle stampe non solo manualistiche di riflessione ed intervento (“Violazioni del setting”, Gabbard 1995 – “Il guaritore ferito”, Astrolabio, 1996, e altri), ma anche narrazioni come “Seduzione sul lettino” pubblicato da Boringhieri nel 1990, e ”Alice nel paese degli psicoanalisti” (G.Rames, 2008), in questi anni si assiste a ad un inversione di tendenza, se vogliamo utilizzare un termine valido per farci comprendere.

Sempre di più il professionista, complici i social, e la maggiore attenzione alle tematiche, viene investito, e molte volte a torto, di mancanze e di non adesioni a profili specifici che, sia l’utenza, ma anche i colleghi stessi, tendono a voler a tutti i costi definire (pensiamo alla presunta validità di indirizzi di lavoro piuttosto che altri; all’evidence based, ad un certo tipo di assunzione di regole di decoro, ecc.).

E non vengono così a mancare, svelano i relatori, situazioni di difficoltà legati ai setting che vengono violati, con attacchi e agiti rivolti ai professionisti a cui non viene data la possibilità di confinare il tutto all’interno del lavoro terapeutico, ma che si trovano (anche) costretti a rispondere di segnalazioni ai propri Ordini, di interrogazioni da parte di altri colleghi postate sui social, ecc.

A questo proposito, Laura Baccaro, criminologa attenta alle dinamiche della violenza e del cybercrime, ci racconterà l’esperienza di chi ha ascoltato e accompagnato professionisti della relazione di aiuto a svelare e trasformare vissuti drammatici, e ci porterà riflessioni criminologiche e criminogenetiche sui contenuti sviluppati.

L’helping profession è una categoria vittimologica ad alto tasso di rischio di stalking e di comportamenti di aggressione, che per vergogna, paura, timori di essere stati poco professionali, o di aver agito a propria volta, sono negati, o nascosti.

Debora Riva, psicologa dell’underground, ci parlerà di social network e trappole della comunicazione: professionalità e autosvelamento, disponibilità all’aiuto e confini personali, riconoscimento del proprio ruolo e intenti salvifici, apprezzamento e molestie. Dare il giusto nome alle cose e costruire la propria linea di demarcazione.

L’incontro vuole permettere uno scambio il più possibile vario e partecipato; per questo motivo i partecipanti sono invitati a porre le loro domande e riflessioni, curiosità ed interrogativi in chat durante l’incontro.


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