Gestione e prevenzione del rischio suicidario

19/11/2016 dalle 09:00 al 20/11/2016 alle 19:00 06/11/2016 00:00

Gestione e prevenzione del rischio suicidario Il fenomeno suicidario è in continua crescita. Ormai noti i dati epidemiologici che vedono ogni anno nel mondo circa 1 milione di suicidi, di cui quasi centomila sono adolescenti, e in Italia circa 4mila, costituendo così una delle prime cause di morte nelle fasce di età dai 15 ai 44 anni.

Il suicidio appartiene ad un fenomeno complesso, e poiché affonda le sue radici in diversi campi - psicologici, psichiatrici, sociali, culturali, genetici - necessita un approccio multifocale e multidisciplinare. Gran parte delle persone che assumono condotte suicidarie lanciano dei segnali prodromici all'estremo gesto più o meno latenti. Molti di questi segnali potrebbero essere colti. Esistono inoltre dei veri e propri fattori di rischio, che andrebbero individuati e sui quali agire in modo specifico.

Quando si parla di suicidologia si parla di prevenzione. Ed in tal senso la prevenzione può fare molto. Per fare un esempio, saper cogliere in tempo tali segnali può significare la differenza tra la vita e la morte. O ancora, saper svolgere una corretta ed efficiente richiesta di aiuto per una persona a rischio suicidario, oppure agire in modo mirato sui fattori di rischio, e molto altro ancora. Inoltre molte persone che hanno assunto condotte suicidarie hanno lasciato degli scritti o dei disegni prima dell'estremo gesto. Infatti l'intento, cioè il grado di volontà conscia o inconscia del soggetto di porre fine alla propria vita, può essere comunicata in modo implicito o esplicito. Inoltre, relativamente alle comunicazioni lasciate dagli individui, diverse ricerche scientifiche hanno evidenziato che la percentuale dei soggetti che si sono suicidati e che hanno lasciato lettere o biglietti d'addio (più o meno espliciti) varia dal 15 fino al 40%.

Inoltre è importante aggiungere che spesso i tentativi di suicidio costituiscono uno dei più importanti fattori di rischio per i tentativi successivi. Questi ultimi tendono ad essere sempre più efficaci dei precedenti. Coloro che hanno già tentato il suicidio possono avere più probabilità di riuscire nel gesto suicidario rispetto a coloro che non lo hanno mai tentato, soprattutto in giovane età.

Inoltre non bisogna dimenticare che gran parte delle persone che assumono condotte suicidarie non sono completamente convinte di voler morire ma entrano in una particolare dimensione nella quale vivono una sorta di pendolo esistenziale che oscilla tra la vita e la morte, nel quale un semplice aiuto può costituire il gesto che loro aspettavano per desistere dal gesto suicidario.

Da tale complesso quadro, si evince l'importanza dell'azione preventiva nell'ambito del fenomeno suicidario.

Altro aspetto importante del fenomeno suicidario è quello criminologico. Sempre più spesso si verificano casi di omicidi mascherati da suicidi, da qui l'importanza di acquisire tecniche per la discriminazione dei 2 fenomeni, ed infine la patogena correlazione tra donna vittima di violenza ed assunzione di condotte suicidarie. Insomma il fenomeno suicidario visto ed affrontato dal punto di vista multifocale.
L'accreditamento è stato richiesto per le seguenti categorie professionali:
- Medici chirurghi con le seguenti discipline: Psicoterapia; Psichiatria;
- Psicologi con le seguenti discipline: Psicologia; Psicoterapia
 


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