La relazione come cura

01/12/2016 dalle 09:00 al 30/11/2017 alle 18:00 15/11/2016 15:00

La relazione come cura L’assistenza fra malattia organica e disagio psicologico

Ancora oggi, nella società occidentale, il modello di approccio medico-sanitario più diffuso è il disease-centred, o biomedico, il cui punto di vista è quello di una scienza medica che si deve occupare della malattia intesa come alterazioni biologiche somatiche misurabili.
Le sue origini risalgono a Cartesio e al  XVII secolo, con la teoria dell'uomo macchina privato dello spirito e della lettura del corpo stesso come macchina.
Questo modello si prefigge di identificare e classificare la malattia attraverso segni e sintomi, contrapponendo alla patologia un rimedio che sia scientificamente dimostrato. Questo metodo di ricerca ha garantito la cura di diverse malattie che per secoli hanno piagato l’occidente, aumentando la vita media della popolazione, riducendo significativamente il diffondersi di epidemie, responsabilizzando gli utenti educandoli all’automedicazione per la sintomatologia più comune e lieve.
Nel momento in cui la medicina si è liberata, "emancipata" dal compito di sedare dolorem, non solo quello fisico, di prendersi " cura", di offrire assistenza, ascolto, accoglienza al mondo  dolente e doloroso del malato, si è svincolata dal dover   rispondere , anche simbolicamente,  ad una sofferenza densa di significati psicologici, spirituali ed esistenziali,  ha trascurato  la persona del malato "reale, squalificato nel suo vissuto soggettivo di malattia  e  rivolto la sua attenzione ad un organismo - tabula rasa- privo di storia. - 

I limiti di questo approccio sono stati la disumanizzazione, l'ipermedicalizzazione e la parcellizzazione delle competenze che hanno mutato profondamente la figura del “medico”,  e dell’operatore sanitario, trasformandoli da curatori a “tecnici specializzati”.
Da un punto di vista clinico Il disease centred è formalmente vincente, ma sempre più al centro di un crescente coro di critiche provenienti sia dal mondo scientifico che da quello profano avendo contribuito fortemente all’impoverimento della dimensione umana e relazionale nel rapporto di cura, in cui il paziente  spesso è smembrato nei suoi apparati ed identificato con la sua malattia.
Negli ultimi decenni,  si è verificato un  cambiamento epidemiologico e culturale che ha  visto l’aumento delle persone affette da patologie croniche, il decentramento delle strutture ospedaliere nel territorio, l’incremento di richiesta dell’home care e della pratica della day surgery, la presenza di un’etica diversa, pazienti più preparati ed informati circa le opportunità della scienza medica, che hanno profondamente contribuito allo sviluppo di un modello patient-centred, ossia centrato sul paziente, in cui la patologia in senso biologico e il vissuto del paziente hanno pari importanza nel processo diagnostico-terapeutico.
L' obiettivo prioritario, dell'attività degli operatori sanitari non è più curare solo la malattia e la sofferenza ma, ri- prendersi cura del malato.
Le competenze professionali dei professionisti dell'aiuto si collocano tra l'essere l'agire.
 
Da una attività sanitaria parcellizzata diventa urgente definire un'assistenza, il più possibile personalizzata.
 E  il  "luogo"  del prendersi cura in tal senso, è fondato sulla relazione.
Nella relazione tra operatore e paziente.
Definire un Noi,  nella  relazione di aiuto, diventa l'obiettivo degli operatori coinvolti professionalmente nella cura sia nell’assistenza domiciliare che nell’assistenza ospedaliera.
 
Lo scopo del master è di fornire nozioni e approfondimenti teorico-pratici  sulla costruzione e sulla centralità della relazione  d’aiuto rivolta ai professionisti che operano in ambito sanitario.
  
La relazione è  quindi lo strumento di lavoro del professionista dell'aiuto, essa chiama in causa i propri vissuti, il proprio senso delle cose, della vita, della morte sui quali la persona sofferente insieme al professionista si confrontano.
E la relazione diventa luogo del prendersi cura quando, come operatori sanitari,  medici, psicologi, infermieri, fisioterapisti ecc…ci permettiamo di "abitarla" .
 
Una valida risposta dell’operatore che possa essere definita rispettosa, interessata e accogliente ha come obiettivo l'accompagnare l'altro che non è mai un sostituirsi all'altro, non è uno stare avanti e guidare, non è uno stare dietro e sospingere o  lasciarlo solo. E' uno stare accanto lasciandosi guidare.
L'acquisizione di questa  competenza  non si improvvisa. Non ci si improvvisa curanti, lo si diventa.
 
Su queste premesse si basa il corso, che ha come obiettivo, quello di  sensibilizzare e formare gli allievi  alla relazione come cura, intesa come luogo del “prendersi cura” in ambito socio- sanitario. Il programma è quindi rivolto agli operatori della relazione d'aiuto, a tutti coloro che operano in ambito  socio- sanitario e anche a coloro che sono interessati al tema della relazione come cura.
  
Condizioni per l’iscrizione. Sono ammessi gli studenti in possesso di Laurea (pre-riforma), Diploma universitario (pre-riforma), Laurea di primo livello (post-riforma) nei seguenti settori di Laurea: medico, letterario, insegnamento, psicologico, scienze infermieristiche, scienze dell'educazione, della formazione e della comunicazione.

DurataIl master è annuale a partire da dicembre.
Per conseguire il Diploma è necessario ottenere almeno 60 crediti ECTS presentando un elaborato scritto di almeno 25 pagine.
Lezioni frontali:          51 ECTS
Lezioni a distanza:      2 ECTS
Elaborazione Tesina:   5 ECTS
Esame finale:             2 ECTS
Totale:                      60 ECTS (di cui 390 h) 412

Rilascio del titolo di Master. A conclusione del corso, ai partecipanti che avranno adempiuto a tutti gli obblighi previsti, verrà rilasciato un Diploma di Master Universitario nel quale verranno riportati i crediti formativi universitari acquisiti.

Iscrizione al Master. Il costo complessivo è  di € 2.400 , escluso vitto e alloggio dei due seminai intensivi.
L’importo può essere corrisposto in tre rate.
Numero massimo dei partecipanti:25

Per ulteriori informazioni: Segreteria Tel./Fax 06.3725626, Lunedì 11.00-17.00, giovedì 09.00-15.00 - email: nuoveartiterapie@gmail.com

Per l’iscrizione: Segreteria Università Antonianum tel.06/70373502 fax. 06/70373604 segreteria@antonianum.eu
 


Sede di svolgimento

  • - Via Luigi Catanelli (Ponte San Giovanni), 23 - 67019 Perugia
    06.37.256.26 063725626

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