L'operatore sanitario: l'evolversi della professione, la paura e la gestione dei cambiamenti

Il 04/11/2014

L'operatore sanitario: l'evolversi della professione,  la paura e la gestione dei cambiamenti L’operatore sanitario: l’evolversi della professione, la paura e la gestione dei cambiamenti” Il Sistema Sanitario Nazionale attuale, la cui nascita risale al 1978 con la legge 833, in applicazione del dettato costituzionale sul “diritto alla salute" per tutti i cittadini, è il risultato dei cambiamenti occorsi nella nostra società.
Molte cose sono cambiate nel tempo, e non c’è quasi più traccia della totale fiducia che la popolazione riconosceva ai pochi medici, detentori del sapere e portatori di un ipse dixit inconfutabile.
Prima degli anni ’50, il rapporto di cura era di stampo paternalistico, un rapporto totalmente asimmetrico in cui il medico aveva la totale libertà nel formulare una diagnosi e prescrivere una terapia, e il paziente si affidava completamente al medico, fiducioso nel fatto che egli avrebbe perseguito solo il suo bene.
Una serie di cambiamenti storico-sociali, primi fra tutti il riconoscimento del diritto alle cure mediche gratuite, nonchè l’aumentato livello di scolarizzazione della popolazione generale, che ha reso i singoli individui maggiormente capaci di reperire e comprendere informazioni inerenti la salute e la medicina, hanno fatto di quest’ultima un ambito di conoscenza utile per tutta la popolazione piuttosto che appannaggio delle classi sociali maggiormente abbienti.
D’altra parte, la continua evoluzione della situazione economica del nostro paese ha caratterizzato l’evoluzione del sistema sanitario, con l’ampia diffusione negli anni '80 dei servizi sanitari privati, che garantiscono un servizio esclusivo e individualizzato al singolo cittadino, in contrapposizione con la medicina di massa del servizio pubblico.
Tale diffusione è stata notevolmente favorita sia dall'iniziale riduzione degli investimenti statali nei servizi pubblici, sia da una graduale insoddisfazione della popolazione rispetto al "pubblico".
Dal punto di vista burocratico e legale, inoltre, sono cambiati i criteri organizzativi e gestionali dell’intero sistema, cambiamenti veicolati in modo rappresentativo dalla modifica nella denominazione delle USL (Unità Sanitarie Locali) in ASL (Aziende Sanitarie Locali).
Oggi, l’ambito sanitario è gestito al pari di un’azienda, che deve controllare la spesa, contenerla entro i limiti compatibili con le risorse messe a disposizione.
La medicina di oggi è di tipo “evidence based”, una medicina basata sulle evidenze per cui è doveroso applicare solo quelle tecniche e quei trattamenti che hanno una comprovata efficacia sul disturbo del soggetto, e al minimo costo, ed è altrettanto doveroso il consenso informato del paziente, che sancisce l’obbligo legale da parte del medico di spiegare in termini comprensibili le alternative di trattamento, i pro e i contro, in base ai quali il paziente è chiamato a decidere.
Ciò contribuisce notevolmente al processo di responsabilizzazione del paziente rispetto alla propria salute, un paziente non più oggetto passivo delle cure, ma protagonista del processo di cura.
Viene inoltre sancito dalla legge il principio di non obbligatorietà della cura.
Il risvolto critico è l’inibizione dell’iniziativa del medico se dovesse operare delle scelte senza averle prima negoziate col paziente: la relazione medico-paziente viene ulteriormente deprivata del carattere di fiducia aprioristica che aveva in passato.
Infine, le condizioni economiche del nostro attuale sistema sanitario si ripercuotono sul benessere della popolazione generale nella misura in cui contribuiscono al dilagare sia della sfiducia nei confronti dei servizi di cura, sia dell’incertezza dei lavoratori della sanità che hanno sempre meno garanzie per il futuro, con conseguenti vissuti di frustrazione e di distacco nel rapporto tra sanità e l’utenza, e il bisogno di far prevalere nuovamente i valori etici della professione.
Il rischio di burn out, di cui oggi si parla molto, e che investe fortemente la professione sanitaria, è un problema sociale di rilevante portata, per la cui prevenzione non bisognerebbe mai trascurare che ogni figura professionale è, in quanto essere umano, portatrice di bisogni, personali e professionali, di motivazioni più o meno consapevoli verso il proprio lavoro, e di modi soggettivi di rappresentare sé stesso, la propria funzione nella società, il proprio grado di competenza nel mantenere fede alle aspettative generate dal proprio ruolo.

  Accreditato per tutte le professioni sanitarie:  Crediti ECM 15 Quota € 140,00


Sede di svolgimento

  • ASP E. Brignole - XX settembre, 15 - Genova
    333.8194364

Categorie correlate