Gestione della Newsletter

Autore: M. de Marco (Team FP+)

Gestione della Newsletter Nell’era dei social è ancora valido l’uso della newsletter per promuovere eventi e servizi?
 
Per rispondere a questa domanda dobbiamo considerare l’evoluzione avvenuta: nel corso di qualche decennio siamo rapidamente passati dal web 1.0 al 2.0 e ora al 3.0.

Cosa rappresentano questi “numeretti”? Sorvolando, in questo contesto, tediose spiegazioni tecniche o sociali del loro significato, quello che potrebbe interessarci, per i fini legati alla diffusione delle attività, servizi ed eventi, è capire cosa sia cambiato nell’approccio della pubblicizzazione e diffusione di questi prodotti.
 
Nell’era del web 1.0 il prodotto, o servizio, era al centro della comunicazione, così come l’obiettivo della stessa era quasi esclusivamente la vendita. La tipologia del contenuto pubblicitario si muoveva sostanzialmente sulla descrizione ed enfatizzazione della qualità tecnico-pratica del prodotto, sia esso una lavatrice o un convegno.

La fase 2.0 spostò l’attenzione non più sul prodotto, ma sul consumatore. Gli obiettivi si modificarono, passando dal comunicare le sue caratteristiche tecniche e funzionalità al cercare di soddisfare le esigenze personali o professionali di chi si voleva che ne usufruisse. Da questo un’attenzione ad evidenziare il bisogno dell’utente a cui veicolare la “soluzione” attraverso il prodotto o servizio presentato.

La 3.0, impostasi nel primo decennio del nuovo millennio, parla di emozioni. Il prodotto o il servizio sta sullo sfondo, quasi non si vede e spesso, negli spot, compare alla fine. Il destinatario del messaggio pubblicitario viene catturato dalla storia raccontatta, dalle emozioni che emergono in modo tale che il prodotto offerto diventa parte di lui.
 
Abbiamo assistito ad una inversione che ha spostato il prodotto dall’essere in figura verso lo sfondo portando però verso in primo piano una emozione che, inconsapevolmente, ci identifica al prodotto.
 
In attesa di capire dove ci porterà la prevedibile fase 4.0, ci dobbiamo domandare come modificare la nostra comunicazione pubblicitaria? Questo non implica, necessariamente, una dismissione delle modalità e strumenti pubblicitari usati in passato ma, più che altro, una loro indispensabile rivisitazione.
 
In tal senso la newsletter, che ha vissuto un breve periodo di “oscuramento” causato dall’imperante presenza dei social resta un validissimo, a volte essenziale, strumento per la comunicazione verso i nostri clienti già fidelizzati e targhettizzati o che vorremmo diventassero tali.
 
La newsletter non è una mail mandata a tante persone ma un’insieme di attività tecniche e di marketing.

Usare questo strumento per fare marketing necessita di una corretta raccolta e tenuta dati (come richiesto dal GDPR), un’attenta gestione delle piattaforma specifica per questo tipo di servizi (GetResponde, MailChimp, etc per evitare spam e mancate ricezioni), la gestione dell’interesse dei destinatari (con invii mirati secondo le preferenze da loro espsresse), una coerente realizzazione grafica, etc.
 
Ma non basta! Quello che diventa preponderante è il messaggio comunicato e lo stile con cui lo si esprime. Ancora di più la coerenza di questo contenuto con nostri altri veicolati, per es.: dai social.

Cancellare una mail noiosa, lunga, piena di informazioni magari “inutili” per chi la riceve, è un attimo. Nessuno è, ormai, più disposto a leggere lunghi contenuti a meno che non ne sia completamente coinvolto o li trovi curiosi e interessanti. E per renderli tali si devono necessariamente rispettare tre capisaldi: funzionalità, emozionalità e spiritualità.
 
Contattaci se vuoi che la tua comunicazione attraverso la newsletter non sia un mero “esercizio di stile”, un banale elenco di informazioni, o peggio un trattato di psicoterapia come fanno alcuni, ma si trasformi, maieuticamente, nella porta di ingresso alla lettura dei contenuti che desideri diffondere.



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