La gestione della sessualità nella relazione di aiuto

…Sai dove nasce l’amore?
All’altezza dell’inguine, sostiene un mio amico che si spaccia per seduttore. Ma un altro, sebbene abbia divorziato due volte, si ostina a collocarlo dalle parti del cuore.
Hanno ragione e torto entrambi. L’amore attraversa l’inguine per sfociare nel cuore. Ma, come tutte le sorgenti, anche le sue vanno cercate più in alto.
Massimo Gramellini 
  La sessualità attraversa tutte le fasi della vita e si intreccia con tutte le manifestazioni dell’essere umano, quelle affettive, emotive, cognitive e corporee. E’ impossibile racchiuderla in una definizione esaustiva.
La teoria della Gestalt, in accordo con la propria impostazione fenomenologica, tenta di non dare definizioni della realtà, bensì la descrive come processo nel suo divenire. Il “sé” , definito usualmente come struttura nelle teorie psicologiche, qui è definito come funzione: la somma delle funzioni che servono alla persona per relazionarsi con il mondo, da cui trarre le risorse per soddisfare i propri bisogni.
In questo quadro di riferimento anche la sessualità è considerata una funzione di contatto dell’organismo con l’ambiente. Le sue finalità sono molteplici: la continuazione della specie, la soddisfazione del bisogno sessuale e quello di intimità, la ricerca e la soddisfazione del piacere. Ma quando il contatto è interrotto e l’organismo non può raggiungere la soddisfazione dei propri bisogni, alla sessualità si accompagnano comportamenti ed emozioni forti come la rabbia, il dolore e la paura.
Nella relazione di aiuto la sessualità apporta una complessità particolare attribuibile alle sue qualità intrinseche: l’intensità delle sensazioni e dei sentimenti che suscita; le implicazioni derivanti dalle convinzioni culturali, etiche e religiose proprie sia dell’operatore sia del paziente; la capacità di condurre le persone coinvolte in una esperienza di perdita dei confini, tema fondamentale nel paziente grave.
Questa complessità impone agli operatori una riflessione particolare, come proposto in questo seminario che promuove sia l’incremento della consapevolezza personale dell’operatore sia l’approfondimento di vari aspetti teorici della sessualità normale e patologica.
 
Il metodo di lavoro è sia teorico sia esperienziale. I partecipanti saranno invitati ad assistere a:
- lezioni teoriche con uno sguardo alla classificazione diagnostica dei disturbi sessuali del DSM V;
 e a prendere parte attivamente in:
- lavori esperienziali sia nel ruolo di pazienti sia nel ruolo di operatori, sotto la supervisione diretta della conduttrice;
- esercizi di consapevolezza corporea e di respiro.
 
L'accreditamento è stato richiesto per le seguenti categorie professionali:
- Assistente sanitario
- Dietista
- Educatore professionale
- Farmacista con le seguenti discipline: Farmacia territoriale
- Fisioterapia
- Infermiere
- Infermiere pediatrico
- Logopedista
- Medici chirurghi con le seguenti discipline: Continuità assistenziale, Cure palliative, Dermatologia e Venereologia, Geriatria, Ginecologia e ostetricia, Malattie dell'apparato respiratorio, Malattie infettive, Malattie metaboliche e diabetologia, Medicina dello sport, Medicina di comunità, Medicina e chirurgia di accettazione e di urgenza, Medicina generale (Medici di famiglia), Medicina legale, Medicina termale, Neurofisiopatologia, Neurologia, Neuropsichiatria infantile, Organizzazione dei servizi sanitari di base, Pediatria, Pediatria (Pediatri di libera scelta), Psichiatria, Psicoterapia, Urologia.
- Odontoiatria
- Ostetrica/o
- Psicologi
- Psicologi psicoterapeuti
- Tecnico della fisiopatologia cardiocircolatoria e perfusione cardiovascolare
- Tecnico della riabilitazione psichiatrica
- Tecnico di neurofisiopatologia
- Terapista della neuro e psicomotricità dell'età evolutiva
 
Per informazioni e iscrizioni: www.cscp.it  -  info@cscp.it  -  055294670