Criticità operative della Formazione online

A cura di: M. Bottino (Team FP+)

Criticità operative della Formazione online La pandemia da Covid, con le sue regole che, per molti mesi, hanno vietato alle persone la condivisione di spazi comuni, ha definitivamente sdoganato l'uso di strumentazioni on line che hanno permesso a molti psicologi e scuole di formazione di continuare, seppure con non poche difficoltà, l'erogazione dei propri servizi e la formazione dei propri studenti.

Attualmente, il webinar, il web meeting e le altre modalità di formazione online sono di uso comune ma, spesso, chi le usa non ha ben chiaro ciò che, ogni volta che apre il collegamento, sta facendo, quali sono le criticità ed anche le possibili conseguenze, non sempre di poco conto.

Di seguito alcuni quesiti, da utilizzare come una sorta di test, seppure superficiale, per verificare lo stato delle conoscenze sul tema e segnalare a coloro che, senza rendersene conto, contravvengono normative e leggi il cui contenuto non é sempre di facile accesso, di acquisire tali conoscenze.

Quale strumento usi per la raccolta delle iscrizioni? Moduli google, piattaforma dedicata (di tua proprietà o di terzi), sito personale, email, WhatsApp, newsletter, attraverso i social,...)? Lo sai che ognuno di questi strumenti necessita di una gestione diversa e fa riferimento a norme diverse?

Che tipo di dati raccogli e che uso ne farai? Raccogli solo dati fiscali, con una richiesta di informazioni specifiche e/o di dati sensibili, con o senza controllo dell’identità di chi inserisce il dato? Sai se, p. es., i dati raccolti, di cui ne hai responsabilità, saranno utilizzati per il remarketing dal tuo social media marketing? Se si, attraverso quali social e come? Provvede lui all'aggiornameto del data base, alla marcatura delle iscrizioni e alla cancellazione di coloro che non desiderano ricevere le tue comunicazioni?

Che tipo di garanzie offre la piattaforma usata per l’evento? Zoom, LogMein, Webinarpro,… sostanzialmente svolgono lo stesso lavoro, seppure a costi diversi. Loro agiscono sui dati che tu  fornisci e, forse non lo sai , ma si deve taggare un flag che dice che TU sei autorizzato a farlo, sollevando tali piattaforme dalle responsabilità connesse alla gestione del dato. Se l'iscritto XY ti chiede perché tu hai la sua mail (o peggio ancora manda una mail di segnalazione al Garante), tu sei in grado di dire quando e come hai ricevuto i suoi dati (attraverso un modulo cartaceo, o una marcatura IP, un modulo online...)?

Che tipo di evento stai proponendo? Webinar, web meeting, video in diretta su social, con o senza registrazione, da inviare agli assenti e/o porre online? Hai richiesto la liberatoria per porre online e/o far vedere questi video, in cui compaiono i volti dei partecipanti, a terzi non presenti all'evento? E come ti tutela la tua liberatoria?

Come procedi per la fatturazione? A fronte del tuo evento online (dall'evento congressuale, al seminario, al singolo colloquio psicologico o seduta di psicoterapia) e posto che tu abbia ottenuto il pagamento dal partecipante, come emetti le fatture?...

Potremmo continuare, noiosamente, a lungo per vedere i vari casi. Ma lo scopo dell'articolo é solo quello di stimolare coloro che, in buona fede, utilizzazo mezzi e strumenti di cui non conoscono le criticità e i conseguenti rischi (amministrativi, civili e, in alcuni casi, pochi fortunatamente, anche penali) ad approfondirne la conoscenza relativa.

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